Rammarico per il rinvio dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà della mediazione per alcune materie, ma anche grande soddisfazione per la sostanziale tenuta di una riforma giudicata di portata “storica”. E’ il commento dei commercialisti all’approvazione, da parte del Senato, del decreto Milleproroghe, contenente anche la proroga dei termini dell’entrata in vigore della mediazione civile in materia di controversie condominiali e di incidenti stradali che si traduce, di fatto, in un via libera, a partire dal 20 marzo, per l’obbligatorietà del ricorso alla mediazione per tutte le altre materie.
“Soprattutto in considerazioni delle enormi resistenze messe in campo, si tratta – afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Claudio Siciliotti – di un successo di cui va reso pieno merito al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che dopo aver voluto una riforma che può finalmente cambiare il volto alla giustizia civile del nostro Paese, ha saputo fronteggiare con coraggio le tante pressioni provenienti da parte di chi, con logica corporativa, voleva snaturarne il senso, limitarne la portata o addirittura cancellarla”.
“Il rinvio di un anno dell’entrata in vigore della conciliazione in due materie rilevanti quali controversie condominiali e incidenti stradali – sostiene Siciliotti - rende parziale l’avvio della mediazione civile, previsto per il 20 marzo. Una scelta di cui ci rammarichiamo, figlia delle tante spinte conservatrici di chi si arrocca in difesa dell’esistente. Eppure – prosegue il presidente dei commercialisti – questo dato non oscura affatto la portata di una riforma che non esitiamo a definire “storica” per gli effetti di decongestionamento della giustizia civile che potrà produrre nel tempo e il cui avvio è comunque in gran parte confermato per marzo, a dispetto di quanti avrebbero voluto rinviarlo tout court di un anno. Un risultato complessivamente positivo al quale si è arrivati anche grazie alla mobilitazione unitaria dei commercialisti, di alcune altre professioni, del mondo delle imprese e delle Camere di commercio”.
“Conciliazione e mediazione civile – prosegue Siciliotti - ridurranno il numero di cause civili pendenti presso i nostri tribunali e comporteranno una drastica riduzione dei tempi della giustizia e dei suoi costi per i cittadini. Una riforma che avrà successo se sarà accompagnata da una rivoluzione culturale nell’approccio a questi temi. Uno sforzo per il quale i commercialisti sono impegnati ormai da anni: arriviamo all’appuntamento del 20 marzo con quasi 5000 commercialisti formati nella materia, con un organismo nazionale di conciliazione e con la volontà di dar vita in ciascuno dei 143 ordini locali di categoria ad un organismo territoriale, anche in collaborazione con altri professionisti e altri enti”.